Non credete alla montatura: sfatiamo 10 miti sul cancro.

Il seguente articolo è stato originariamente pubblicato in lingua inglese all’interno del blog del sito Cancer Research Uk ed è stato scritto da Oliver Childs e Kat Arney. L’articolo originale è disponibile qui. La seguente traduzione in lingua italiana è a cura di Roberto Ruiu.

 

Digitate la parola “cancro” su Google e vi troverete davanti milioni di siti web. E il numero di video su YouTube che troverete cercando “cura per il cancro” è altrettanto vasto.

Il problema è che la maggior parte delle informazioni che troverete è, nella migliore delle ipotesi, inaccurata. Nella peggiore delle ipotesi è, invece, pericolosamente ingannevole. Ci sono molte pagine sul cancro che riportano informazioni basate su evidenze scientifiche e facili da comprendere, ma in numero uguale, se non superiore, ci sono pagine che diffondono miti.

E può essere arduo distinguere i fatti dalla finzione, in quanto buona parte delle informazioni inaccurate suona perfettamente plausibile. Ma se si gratta la superficie e si guardano le evidenze scientifiche, molte di queste supposte “verità” crollano.

In questo post, vogliamo riportare i 10 miti sul cancro in cui ci imbattiamo regolarmente. Guidati da evidenze scientifiche, e non dalla retorica o dagli aneddoti, descriveremo come stanno realmente le cose.

 

  • Mito n.1: il cancro è una malattia moderna, ed è opera dell’uomo
  • Mito n.2: “super-cibi” possono prevenire il cancro
  • Mito n.3: diete “acide” causano il cancro
  • Mito n.4: il cancro è goloso di dolci
  • Mito n.5: il cancro è un fungo, e il bicarbonato di sodio è la cura
  • Mito n.6: esiste una cura miracolosa per il cancro…
  • Mito n.7: … e l’industria farmaceutica ce la tiene nascosta
  • Mito n.8: i trattamenti per il cancro fanno più male che bene
  • Mito n.9: non abbiamo fatto nessun progresso nella lotta contro il cancro
  • Mito n.10: gli squali non sviluppano il cancro

 

Mito n.1: il cancro è una malattia moderna, ed è opera dell’uomo

E’ probabile che la consapevolezza dell’esistenza del cancro sia maggiore ora rispetto al passato, ma il cancro non è una malattia moderna creata dall’uomo. Il cancro esiste da quando esiste l’uomo. E’ stato descritto migliaia di anni fa dai medici Egizi e Greci, e i ricercatori hanno trovato segni di cancro in uno scheletro vecchio di 3000 anni.

Mentre è sicuramente vero che le malattie correlate allo stile di vita moderno sono in aumento, il maggiore fattore di rischio per il cancro è l’età.

Il fatto è che sempre più persone vivono abbastanza a lungo da sviluppare il cancro, e ciò è possibile grazie al nostro successo nel contrastare le malattie infettive e altre storiche cause di morte come la malnutrizione. E’ perfettamente normale che i danni al DNA nelle nostre cellule si accumulino man mano che invecchiamo, e questi danni possono portare alla formazione di tumori.

Oggigiorno siamo anche in grado di diagnosticare il cancro con maggiore accuratezza, grazie agli screening precoci, all’imaging e alle conoscenze in patologia.

Si, è vero che lo stile di vita, la dieta e altri fattori come l’inquinamento hanno collettivamente un gigantesco impatto sul rischio di sviluppare un cancro – ad esempio il fumo di sigaretta è la causa di un quarto di tutte le morti per cancro nel Regno Unito -  ma non è la stessa cosa che dire che il cancro è una malattia moderna creata dall’uomo. Ci sono tantissime cause naturali per il cancro, ad esempio un sesto dei casi di tumore in tutto il mondo è causato da virus e batteri.

 

Mito n.2: “Super-cibi” possono prevenire il cancro

Mirtilli, barbabietole, broccoli, aglio, tè verde … la lista è lunga. Nonostante migliaia di siti web sostengano diversamente, non esiste una cosa come un “super-cibo”. E’ un termine di marketing usato per vendere i prodotti e non ha una base scientifica.

Questo non significa che non bisogna fare attenzione a ciò che si mangia. Alcuni cibi sono chiaramente più salutari di altri. Un succo di mirtillo o una tazza di tè verde sono certamente parte di una dieta sana ed equilibrata. Fare scorta di frutta e verdura è una buona idea, e mangiare una grande varietà di verdure è d’aiuto, ma non importa davvero lo specifico alimento che si sceglie di mangiare.

Il nostro corpo è complesso ed anche il cancro lo è, dunque è una grossolana semplificazione affermare che uno specifico alimento, da solo, possa avere una forte influenza sulle possibilità di sviluppare il cancro.

Il costante accumulo di prove raccolte in anni e anni conduce alla semplice e piuttosto ovvia conclusione che il miglior modo di ridurre il rischio di cancro è attraverso una serie di abitudini salutari mantenute per lunghi periodi, come non fumare, fare attività fisica, mantenersi nel peso forma e ridurre il consumo di alcol.

 

Mito n.3: diete “acide” causano il cancro

Alcuni miti sul cancro sono sorprendentemente persistenti, nonostante vadano contro le più elementari basi della biologia. Una di queste idee è che le diete eccessivamente “acide” fanno si che il nostro sangue diventi “troppo acido”, incrementando così il rischio di cancro. La soluzione che viene proposta [dai sostenitori di questa teoria] è la seguente: incrementare l’assunzione di cibi “alcalini” (“basici” N.d.T.) come frutta e verdura (inclusi, paradossalmente, i limoni).

Questo è un nonsense biologico. E’ vero, le cellule tumorali non possono vivere in un ambiente eccessivamente alcalino, ma non possono viverci neanche le altre cellule sane del nostro corpo.

Il sangue è solitamente leggermente alcalino. Ciò è strettamente regolato dai reni all’interno di un determinato intervallo. Non può essere cambiato da ciò che mangi. E se mangiare verdure è sicuramente salutare, non lo è sicuramente per via di un ipotetico effetto sul livello di acidità del nostro corpo.

Esiste una cosa chiamata acidosi. E’ una condizione fisiologica che si verifica quando i tuoi reni e polmoni non riescono a mantenere in equilibrio il livello di pH (una misura di acidità) del tuo corpo. E’ spesso il risultato di un malessere grave o di avvelenamento. Può mettere in pericolo di vita e necessita di urgenti cure mediche, ma non è dovuta ad una dieta eccessivamente acida.

Noi sappiamo che l’ambiente che circonda le cellule cancerose (il microambiente) può diventare acido. Questo è dovuto alle differenze nel modo in cui i tumori producono energia e consumano ossigeno rispetto ai tessuti sani. I ricercatori stanno lavorando duramente per capire in che maniera ciò avviene, con lo scopo di sviluppare trattamenti per il cancro sempre più efficaci.

Ma non esiste nessuna buona evidenza che provi che la dieta possa influire sul pH del corpo, o che questo abbia un impatto sul cancro.

 

Mito n.4: il cancro è goloso di dolci

Un’altra idea che ritroviamo spesso è che lo zucchero apparentemente “nutra” le cellule cancerose, suggerendo che dovrebbe essere completamente abolito dalla dieta del paziente.

Questa è un’inutile semplificazione di un’aera altamente complessa che stiamo iniziando a comprendere solo ora.

 “Zucchero” è un termine che può significare molte cose. Fa riferimento a una vasta gamma di molecole che includono zuccheri semplici che si trovano nelle piante, glucosio e fruttosio. La sostanza bianca che si trova nella zuccheriera sul tavolo da cucina è chiamata saccarosio ed è composta da glucosio e fruttosio legati assieme. Tutti gli zuccheri sono carboidrati, molecole composte da atomi di carbonio, idrogeno e ossigeno.

I carboidrati – sia che provengano da una torta o da una carota – vengono dissociati nel nostro sistema digerente per rilasciare glucosio e fruttosio. Questi ultimi vengono assorbiti nel sangue e forniscono l’energia necessaria per mantenerci in vita.

Tutte le nostre cellule, che siano cancerose oppure no, usano glucosio come fonte di energia. Dato che le cellule tumorali generalmente si moltiplicano molto rapidamente rispetto alle cellule sane, esse hanno una richiesta particolarmente alta di questo carburante. Esistono inoltre prove indicanti che esse usino il glucosio e producano energia in maniera differente rispetto alle cellule sane.

I ricercatori stanno lavorando per comprendere le differenze nell’utilizzo di energia nel cancro rispetto alle cellule normali, in modo da poter sfruttare queste differenze per sviluppare trattamenti migliori (incluso l’acido dicloroacetico, molecola interessante ma ancora lontano dall’essere approvata per la terapia)

Ma tutto ciò non significa che lo zucchero contenuto in torte, dolci e altri cibi zuccherati nutrano in maniera specifica le cellule cancerose, a differenza di ogni altro tipo di carboidrato. Il nostro corpo non sceglie quali cellule ricevono quale tipo di nutrimento. Esso converte praticamente tutti i carboidrati che mangiamo in glucosio, fruttosio e altri zuccheri semplici, ed essi vengono assorbiti dai tessuti quando essi richiedono energia.

Mentre è molto sensato limitare i cibi ricchi di zuccheri nel contesto di una dieta salutare e per evitare di aumentare di peso, siamo ben lungi dall’affermare che i cibi ricchi di zucchero nutrano nello specifico le cellule del cancro.

Sia il mito della “dieta acida” che quello dello “zucchero che nutre il tumore” distorcono consigli dietetici sensati. E quando si tratta di offrire consigli dietetici, la ricerca mostra che lo stesso noioso e salutare consiglio è ancora valido. Frutta, verdure, fibre, carne bianca e pesce fanno bene. Troppo sale, zucchero, carne rossa o lavorata e alcol fanno meno bene.

 

Mito n.5: il cancro è un fungo, e il bicarbonato di sodio è la cura

Questa “teoria” deriva dalla non molto corretta osservazione che il “cancro è sempre bianco”.

Un ovvio problema con questa idea – a parte il fatto che le cellule cancerose chiaramente non sono di origine funginea – è che il cancro non è sempre bianco. Alcuni tumori lo sono. Ma altri no. Chiedete a qualsiasi patologo o chirurgo, o date un’occhiata su Google Immagini (magari non subito dopo pranzo…).

I sostenitori di questa teoria dicono che il cancro è causato da un’infezione del fungo candida, e che i tumori sono in realtà il tentativo del corpo di proteggere se stesso da questa infezione.

Ma non c’è alcuna prova che dimostri che ciò sia vero.

Inoltre, molte persone perfettamente sane sono infettate dalla candida, la quale fa parte della normale gamma di microbi che vive dentro e su di noi. Normalmente il nostro sistema immunitario tiene la candida sotto controllo, ma le infezioni possono diventare più serie nelle persone con sistema immunitario compromesso, come i malati di AIDS.

La “semplice soluzione” [per i sostenitori di questa teoria] sarebbe apparentemente quella di iniettare bicarbonato di sodio all’interno dei tumori. Questo non è neppure il trattamento usato per trattare le vere infezioni fungine, figurarsi il cancro. Al contrario, ci sono forti prove che alti dosi di bicarbonato di sodio possono portare a conseguenze gravi se non fatali.

Alcuni studi suggeriscono che il bicarbonato di sodio possa avere effetti sui tumori trapiantati nei topi o sulle cellule tumorali coltivate in laboratorio, attraverso la neutralizzazione dell’acidità nel microambiente che circonda il tumore. E i ricercatori statunitensi stanno conducendo un piccolo trial clinico per investigare se capsule di bicarbonato di sodio possano aiutare a ridurre il dolore indotto dal tumore e per trovare la dose massima che può essere tollerata, piuttosto che verificare se esso abbia qualche effetto sul tumore.

Per quel che ne sappiamo, non sono mai stati pubblicati trial clinici che impiegano bicarbonato di sodio come trattamento per il cancro.

Inoltre vale la pena sottolineare che non è chiaro se sia possibile fornire dosi di bicarbonato di sodio che possano ottenere alcun tipo di effetto significativo sui tumori nell’uomo, sebbene sia qualcosa su cui i ricercatori stanno investigando.

Poiché il corpo resiste fortemente ai tentativi di cambiare il suo pH, solitamente sbarazzandosi del bicarbonato attraverso i reni, c’è un rischio che dosi alte abbastanza da influire significativamente sul pH attorno al tumore potrebbero causare una grave condizione conosciuta come alcalosi.

Una stima suggerisce che una dose di circa 12 grammi di bicarbonato di sodio al giorno (per un adulto di 65 kg), sarebbe solo in grado di contrastare l’acido prodotto da un tumore di approssimativamente un millimetro cubo di dimensione. Ma dosi di più di 30 grammi al giorno possono probabilmente causare gravi problemi di salute: fatevi due conti.

 

Mito n.6: esiste una cura miracolosa per il cancro…

Dalla cannabis ai clisteri di caffè, internet è inondato di video e aneddoti personali riguardo a cure “naturali” e “miracolose” per il cancro.

Ma affermazioni straordinarie richiedono evidenze straordinarie – i video su YouTube e i post su Facebook non sono assolutamente prove scientifiche e non sono la stessa cosa di evidenze di alta qualità e sottoposte a peer-review (“revisione paritaria”, procedura di selezione degli articoli o dei progetti di ricerca proposti da membri della comunità scientifica, effettuata attraverso una valutazione esperta eseguita da specialisti del settore. N.d.T.)

In molti casi è impossibile dire se i pazienti citati in tali aneddoti siano stati “curati” con qualche particolare trattamento alternativo o no. Non sappiamo nulla della loro diagnosi medica, stadio della malattia o prognosi, o addirittura se abbiano realmente avuto un tumore. Per esempio, noi non sappiamo a quali altri trattamenti siano stati sottoposti.

E sentiamo solamente parlare di storie di successo – che ne è delle persone che hanno provato queste cure miracolose e non sono sopravvissute? I morti non possono parlare, e spesso le persone che fanno affermazioni audaci su cure “miracolose” scelgono solo i casi migliori, senza presentare il quadro completo.

Ciò evidenzia l’importanza di pubblicare i dati provenienti da ricerca di laboratorio e trial clinici scientificamente rigorosi e sottoposti a peer-review. Innanzitutto perché condurre studi clinici appropriati permette ai ricercatori di dimostrare che un possibile trattamento per il cancro è sicuro ed efficace. E, seconda cosa, perché pubblicare questi dati permette ai dottori di tutto il mondo di giudicarli essi stessi e usarli a beneficio dei propri pazienti.

Questo è lo standard a cui dovrebbero attenersi tutti i trattamenti per il cancro.

Ciò non vuol dire che il mondo naturale non sia una risorsa di potenziali trattamenti, dall’aspirina (ottenuta dalla corteccia di salice) alla penicillina (ottenuta da una muffa). Ad esempio, il farmaco antitumorale Taxolo è stato estratto per la prima volta dalla corteccia del tasso.

Ma ciò è ben lontano dal dire che si dovrebbe masticare corteccia per combattere il tumore. Il Taxolo è un trattamento efficace perché il principio attivo è stato purificato e testato in trial clinici. Dunque noi sappiamo che esso è sicuro ed efficace, e quale dose prescrivere.

Ovviamente le persone col cancro vogliono sconfiggere la loro malattia con ogni mezzo possibile. Ed è perfettamente comprensibile cercare potenziali cure dappertutto. Ma il nostro consiglio è di diffidare di qualsiasi cosa venga etichettata come “cura miracolosa”, specialmente se cercano di vendervela.

Wikipedia ha un’eccellente lista in trattamenti inefficaci che sono spesso spacciati per cure miracolose, e vale la pena darci un’occhiata. E se volete saperne di più sulle evidenze scientifiche che riguardano la cannabis, date un’occhiata a questo post sull’argomento.

 

Mito n.7: … e l’industria farmaceutica ce la tiene nascosta

Di pari passo con l’idea che esista una cornucopia di “cure miracolose” va l’idea che i governi, le industrie farmaceutiche e perfino gli enti di beneficienza siano collusi al fine di nascondere la cura per il cancro, in quanto loro si fanno un sacco di soldi grazie ai trattamenti esistenti.

Qualunque sia la “cura” particolare che viene propinata, la logica alla base è solitamente la stessa: è già disponibile, economica e non può essere brevettata, quindi il mondo della medicina la nasconde al fine di riempirsi le tasche. Ma, come già detto, non c’è alcuna cospirazione – a volte semplicemente le cose funzionano in maniera diversa.

Non c’è dubbio che le industrie farmaceutiche abbiano un certo numero di questioni aperte riguardo alla trasparenza e ai trial clinici che devono essere risolte (il libro Bad Pharma di Ben Goldacre è un punto d’inizio). Noi spingiamo gli organi di regolamentazione e le compagnie farmaceutiche affinché farmaci efficaci vengano resi disponibili a prezzi onesti al sistema sanitario nazionale – sebbene sia importante ricordare che lo sviluppo e la sperimentazione di nuovi farmaci costa un sacco di soldi, che le compagnie hanno bisogno di recuperare.

I problemi con la medicina convenzionale non provano automaticamente che le cure alternative funzionino. Per usare una metafora, solo perché esistono gli incidenti stradali non significa che i tappeti volanti siano un’opzione di trasporto attuabile.

Semplicemente non avrebbe senso che le compagnie farmaceutiche vogliano nascondere una potenziale cura. Trovare una terapia altamente efficace garantirebbe enormi guadagni in tutto il mondo.

La tesi che i trattamenti non possano essere brevettati non regge. Le compagnie farmaceutiche non sono stupide, e sono pronte a percorrere strade che conducano a terapie efficaci. Ci sono sempre dei modi di rielaborare e brevettare molecole, che restituirebbero loro i soldi investiti nello sviluppo e nella sperimentazione nei trial clinici (un costo che può raggiungere diversi milioni) se si scopre che il trattamento funziona.

Vale inoltre la pena sottolineare che gli enti caritatevoli come Cancer Research UK e gli scienziati finanziati dal governo sono liberi di investigare trattamenti promettenti senza un obiettivo di profitto. Ed non si capisce perché i dottori del sistema sanitario nazionale – che spesso prescrivono farmaci generici non coperti da brevetto – non dovrebbero usare trattamenti economici che si dimostrassero efficaci nei trial clinici.

Per esempio, noi (Cancer Research UK, N.d.T.) stiamo finanziando trial su larga scala sull’aspirina – un farmaco prodotto per la prima volta nel 1897, e ora uno dei farmaci non più coperti da brevetto più largamente usati nel mondo. Stiamo studiando se esso possa prevenire il cancro all’intestino in persone ad alto rischio, ridurre gli effetti collaterali della chemioterapia, e perfino prevenire la ricomparsa del cancro e migliorare la sopravvivenza.

Infine, vale la pena ricordare che siamo tutti umani – anche i politici e i dirigenti di Big Pharma (“Big Pharma”, è un termine dispregiativo utilizzato dai “cospirazionisti” e che fa riferimento collettivamente a tutta l’industria farmaceutica, N.d.T.) – e che il cancro può colpire chiunque. Le persone che lavorano nelle compagnie farmaceutiche, nei governi, negli enti caritatevoli e nel vasto “establishment medico” possono morire e muoiono di cancro.

Qui al Cancer Research UK abbiamo visto i nostri cari e i nostri colleghi avere a che fare col cancro. Molti di loro sono sopravvissuti. Molti altri no. Suggerire che noi stiamo – collettivamente e individualmente – nascondendo “la cura” è non solo assurdo, ma è offensivo nei confronti della comunità globale di scienziati dediti al loro lavoro, del personale e dei sostenitori delle organizzazioni per la ricerca sul cancro come Cancer Research UK e, cosa più importante, dei pazienti oncologici e delle loro famiglie.

 

Mito n.8: i trattamenti per il cancro fanno più male che bene

Cerchiamo di essere chiari, sottoporsi ad un trattamento per il cancro – che si tratti di chemioterapia, radioterapia o chirurgia – non è una passeggiata. Gli effetti collaterali possono essere gravi. Dopo tutto, i trattamenti che sono progettati per uccidere le cellule cancerose colpiranno inevitabilmente anche le cellule sane.

E qualche volta, tristemente, il trattamento non funziona. Sappiamo che è molto difficile trattare i tumori di stadio avanzato che si sono diffusi all’interno del corpo, e mentre il trattamento può fornire sollievo dai sintomi e prolungare la sopravvivenza, non rappresenterà una cura per i tumori molto avanzati.

La chirurgia rimane il trattamento più efficiente che abbiamo a disposizione per il cancro, ammesso che esso sia diagnosticato per tempo affinché l’operazione possa essere eseguita. E la radioterapia aiuta a curare più persone di quanto non facciano i farmaci antitumorali.

Ciò nonostante, la chemioterapia e altri farmaci antitumorali giocano un ruolo importante nel trattamento del cancro, in alcuni casi aiutando a curare la malattia, in altri aiutando a prolungare la sopravvivenza.

Le affermazioni diffuse su internet che la chemioterapia “funziona solo nel 3% dei casi” sono altamente fuorvianti e datate, e sono esplorate più approfonditamente in questi due post dal blog di Science Based Medicine.

E’ importante sottolineare che in un crescente numero di casi i farmaci funzionano. Per esempio, più del 96% di tutti i pazienti con cancro ai testicoli vengono oggi curati, in confronto al 70% del 1970, in parte grazie a un farmaco che abbiamo aiutato a sviluppare chiamato Cisplatino. E circa l’80% dei bambini con cancro vengono oggi curati, in confronto a circa il 25% della fine degli anni 60 – e molti di loro sono vivi oggi direttamente grazie alla chemioterapia.

Noi sappiamo che la strada verso un trattamento efficace su tutti i tipi di cancro è ancora lunga. Ed è importante che i dottori, i pazienti e le loro famiglie siano realistici e onesti riguardo alle migliori opzioni di trattamento, specialmente quando il cancro è molto avanzato.

Potrebbe essere meglio optare per un trattamento volto a ridurre i dolori ed i sintomi (cure palliative) piuttosto che cercare di curare la malattia. Bilanciare la qualità e la quantità di vita sarà sempre una questione aperta nel trattamento per il cancro, ed è qualcosa che ogni paziente deve decidere per se stesso.

 

Mito n.9: non abbiamo fatto nessun progresso nella lotta contro il cancro

Questo semplicemente non è vero. Grazie ai progressi nella ricerca, la sopravvivenza nei pazienti oncologici è raddoppiata nel Regno Unito negli ultimi 40 anni, e i decessi sono diminuiti del 10% solo nell’ultimo decennio. Infatti, al giorno d’oggi la metà di tutti i pazienti sopravvive almeno 10 anni. Questo articolo scritto dal primario della nostra clinica, il Professor Peter Johnson, sottolinea alcuni dei punti chiave.

Per definizione, queste figure si riferiscono a persone trattate almeno 10 anni fa. E’ probabile che i pazienti che vengono diagnosticati e trattati oggi abbiano una possibilità di sopravvivenza addirittura maggiore.

Per vedere come sia cambiato il quadro, puoi guardare questo documentario di un’ora che abbiamo contribuito a girare – Il nemico interiore: 50 anni di lotta al cancro. Sin dai primi giorni della chemioterapia negli anni 50 e 60 agli ultimi farmaci “intelligenti” e la radioterapia superprecisa, questo documentario mette in evidenza quanto siamo andati avanti negli anni.

C’è ancora molta strada da fare. Ci sono alcuni tipi di cancro in cui i progressi sono stati molto più lenti – come tumore al polmone, al cervello, al pancreas e all’esofago. E quando il cancro si porta via qualcuno che ami, ci si può sentire come se non fosse mai stato fatto alcun progresso.

Questo è il motivo per cui noi lavoriamo così duramente per sconfiggere il cancro il prima possibile, per assicurarci che nessuno debba perdere prematuramente la propria vita a causa di questa malattia.

 

Mito n.10: gli squali non sviluppano il cancro

E invece si.

Questo eccellente articolo ci spiega perché il mito degli squali privi di tumore è stato così persistente.